anna la stella

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Napoli l’abbiam disegnata così

Napoli – la Feltrinelli – via Santa Caterina a Chiaia 23 – Dal 3 al 28 febbraio 2006

GUIDA ALLA MOSTRA di Stefania Divertito

Napoli non è mai quello che sembra. Anna La Stella, che ha fotografato i murales e i graffiti in giro per la città e nella sua periferia, ha scelto di non affidare alla memoria solo i muri dipinti, ma di elaborare le immagini, renderle trasparenti e trasformare quindi la realtà. Per ogni quartiere visitato ha ideato una copertina, una sovrapposizione di immagini che descrivono la zona.
E così la distesa di case di Napoli bassa sbuca da un disegno di gambe di donna. Oppure piazza del Plebiscito traspare dietro lo sguardo arrabbiato di un ragazzo nero. A Scampia e Secondigliano invece campeggiano ovunque le utopie sui muri, i murales di Felice Pignataro, detto ‘o pittore.
Porta il nome di Pignataro anche l’associazione Gridas, acronimo di Gruppo risveglio dal sonno, fondata dall’artista, prima della sua scomparsa, con l’obiettivo di svegliare le periferie dal sonno della ragione e fare emergere i loro sogni e le loro creatività. A Scampia, la lunga parete che circonda una scuola costruita per metà, una volta doveva essere grigia: oggi da vernici e disegni traspare tutta la rabbia di chi vive sulla propria pelle l’essere periferia.
Gli spray hanno ricreato alla perfezione le Vele, ma su questo muro il mostro urbanistico simbolo di un quartiere fa da sfondo a un’opera pittorica che invece vuole offrire speranza: in primo piano c’è una bambina dagli enormi occhi chiari, in mano ha una margherita. Il cielo è azzurro, i capelli sono biondi, le Vele grigie di nebbia.